Tratto dalla relazione presentata da Todd Davis O.D. alla quarta conferenza francese di optometria tenutasi nel gennaio del 1981.
In questa conferenza Todd parla dell’utilizzo dei prismi gemellati per il miglioramento delle esoforie ed exoforie. Il miglioramento prodotto dall’azione dei prismi gemellati si ottiene perché questi agiscono sulla postura. I primi gemellaggi base alta sono usati nei soggetti exoforici e bassa negli esoforici. I valori prismatici che si utilizza non superano le due diottrie, i tempi del trattamento non supera un anno di porto della prescrizione prismatica in aggiunta alla prescrizione abituale degli occhiali.
In questo lavoro mi preme estrarre un aspetto, citato da Todd, e relativo agli atteggiamenti comportamentali e psicologici dei soggetti exoforici ed esoforici. Sull’ argomento Todd cita uno studio fatto da Forkoitis C.: Behavioral characteristics of the exophore: personal observations. J Optom Vis Dev, 1977;7:2:35-46.
Secondo Forkoitis il soggetto exoforico chiede informazioni sia alla periferia, sia alla zona centrale del campo visivo. Ma ciò non è ottenibile contemporaneamente. Alloras gli exoforici hanno sviluppato una caratteristica particolare che è quella di passare velocemente da un’analisi del campo visivo periferico a quello centrale e viceversa. E possono, addirittura, spingere questa loro capacità fino a diventare Exotropici. Bisogna però aggiungere che la capacità di passare dalla parte periferica alla parte centrale nell’exoforico fa sì che il sistema visivo sia inefficiente quando usa la parte centrale, ossia quando si trova a cercare informazioni nella parte centrale del campo visivo. Infatti, se questa ricerca dura a lungo, intervengono subito quelle astenopia tipiche come perdita di attenzione e concentrazione, fatica, mal di testa, abbandono.
Il soggetto esoforico non possiede le capacità peculiari dell’exoforico di passare da un campo periferico ad uno centrale e viceversa. L’esoforico esamina prevalentemente e solamente il campo centrale, infatti sopprime il campo periferico. Possiamo quindi affermare che il soggetto exo, nella sua ricerca nella sua ricerca di informazioni visive è periferico, mentre il soggetto eso, è assolutamente centrale. Possiamo, anche, dire che il soggetto exo usa il sistema nervoso motorio mentre il soggetto eso utilizza prevalentemente il sistema nervoso autonomo.
Forkiotis ha stabilito che i soggetti eteroforici hanno comportamenti differenti e caratteristici peculiari per tipologia di foria per cui possono essere identificati come tali.
Gli exoforici manifestano la loro capacità o preferenza per i movimenti in vari modi, per esempio scelgono i loro vestiti ampi per permettere tale attività, la voce è forte, accentuata, con notevole verbalizzazione quando si trovano all’aperto e diventa invece il dolce ed a volte anche esitante quando si trovano in uno spazio limitato. Preferiscono un’attività lavorativa all’aperto e motoria. Accusano invece spesso mal di testa quando hanno un’attività lavorativa prevalentemente da vicino. Questi soggetti possono lamentare anche diplopia transitoria o accusano di vedere muoversi la pagina o le parole che stanno leggendo o scrivendo. Esistono anche delle caratteristiche specifiche a livello posturale per esempio la posizione del corpo eretta, le gambe ed i piedi sono rivolti verso l’esterno ed il piede più diritto è quello che regge, in genere, il peso del corpo. Di solito il collo è rivolto verso il basso e questo provoca, a livello degli occhi, una leggera ulteriore exoforia perché gli occhi sono rivolti verso l’alto; gli occhi sono pressoché sempre in movimento. Nel caso di grave exoforia la visione può essere caratterizzata da attimi in cui questa manca. Gli exoforici sono quelli più consapevoli dell’attività del loro sistema autonomo a causa di dolori allo stomaco che possono presentarsi quando è loro ridotta l’attività motoria e possono anche manifestarsi stati di ansia e insonnia, pressione sanguigna elevata e ulcera.
Il soggetto exoforico adulto si sente claustrofobico quando deve sviluppare attività in ufficio o in siti angusti forsanche a seguito di una promozione. L’exoforico bambino spesso è accusato di battere la fiacca, di essere un tipo che sogno ad occhi aperti e spesso, nonostante l’età, può presentare addirittura mal di stomaco. Il soggetto exoforico durante l’esame visivo accentua alla propria intolleranza agli spazi limitati attraverso il movimento delle mani, dagli occhi e della testa. E’ intollerante ai test, segue sempre le mani dell’esaminatore, si toglie spesso dal dietro al forottero. Il punto di massima convergenza da vicino è di solito ridotto, presenta un recupero instabile. Durante il test del filtro rosso presenta una diplopia crociata. Durante la keratometria la fissazione è difficile. Il cover test indica una postura Exo. La scelta della lente del soggettivo (#7
) non è bene definita. Quando il soggetto è seduto tende a scivolare sul bordo della sedia e tiene le gambe, le ginocchia ed i piedi allargati all’infuori. I valori dell’exoforia da lontano sono sempre superiori alla media di almeno di una diottria e quelli da vicino superiori alle sei diottrie attese.
L’esoforico è orientato verso funzioni autonome anziché verso il movimento, le ulcere, l’elevata pressione sanguigna e gli altri problemi interni non sono molto comuni non essendoci un accesso accertato del sistema autonomo.
L’esoforico è, tutto sommato, meglio organizzato dell’exo per le attività quotidiane, ma funziona con uno spazio visivo minore a causa della soppressione della periferia. Il soggetto eso è un tipo preciso che preferisce i piccoli elementi d’informazione pressoché identici tra loro all’estensione dell’ambiente, il ragionamento delle esoforico è logico strettamente, analitico non è intuitivo, gli riesce difficile mettere in relazione degli elementi d’informazione non simili.
Sia l’eso, sia exo eseguono molti movimenti saccadici, ma mentre nell’exo questi movimenti sono ampi, nell’eso sono piccoli ed avvengono nella zona centrale. In questo caso questi movimenti sequenziali impediscono una visione d’insieme. Durante il movimento saccadico non si ha una trasmissione d’informazioni è quando questi movimenti sono molti e prolungati si riduce e diminuisce anche la qualità dell’informazione appresa. I soggetti esoforici, in particolare quando hanno un’alta esoforia, soffrono prevalentemente di mal d’auto o se vogliamo più in generale di mal di movimento. Purtroppo questa problematica si presenta anche per i soggetti con alte exoforia.
Il mal di movimento bisogna considerarlo in generale come un importante deficit dell’attività oculo motoria e l’orientamento dei soggetti. Sia L’ exoforico, sia esoforico hanno una diminuzione della capacità di determinare con precisione il luogo esatto dello spazio nel quale si trovano. Questo produce un mismatch per dirlo in inglese, con gli oggetti e più in generale con le immagini che scorrono accanto. Proprio perché le immagini sono in movimento, produrranno disturbi quali stordimento, nausea, vomito, mal di testa. Costoro preferiranno il sedile anteriore dell’auto, anzi, preferiranno guidare loro perché l’attenzione che mettono nella guida fa si che il campo periferico collassi, e prestano meno attenzione alle immagini che scorrono loro di lato, subiscono uno stress minore e di conseguenza si riducono gli elementi astenopici. Nel treno, negli autobus, in aereo non preferiranno stare seduti vicino al finestrino.
L’esoforico preferirà lavori in ambienti limitati, un’occupazione del tipo impiegatizio nella quale saranno più importanti i dettagli di un’immagine d’insieme. Gli esoforici sono in genere tipi puntuali, all’opposto degli Exo, ed anche rigidi ed avvolte giungono ad essere inflessibili nei confronti degli altri. Hanno difficoltà a vedere ciò che si spiega loro, cioè hanno difficoltà a visualizzare. Il loro modello di visione centralizzata gli impedisce di spostare l’attenzione in altre direzioni. Spesso hanno entrambi i piedi rivolto verso, l’interno o uno solo, hanno lo sguardo rivolto verso il basso, quindi anche la testa è inclinata verso il basso. Quando un esoforico cammina, guarda soltanto quella parte del marciapiede che gli sta immediatamente dinanzi e dedica pochissima attenzione alla periferia o a ciò che accade più avanti. Durante l’esame dell’acuità visiva il soggetto può raggiungere ed anche e superare i dieci decimi. Nella scelta della lente del soggettivo (#7
) è molto preciso. Il punto massimo di convergenza arriva spezzo al naso, anche se con cattivo controllo dei movimenti. Il cover test rivela una deviazione eso benché sia comune lo sforzo per mantenere una postura pressoché ortoforica. La foria abituale da lontano è spesso in eso è la foria abituale da vicino indica una riduzione delle sei diottrie fisiologiche di differenza tra lontano vicino.
I prismi gemellati che si usano sia nei casi di exoforia, sia nei casi di esoforia, sono quasi sempre di valore di due diottrie ma base alta per gli exoforici e base bassa per esoforici. Si vuole indurre una postura, per gli exoforici più concentrata verso l’interno è per gli esoforici più aperta verso l’esterno. In questo modo l’esoforico ha una informazione dello spazio che lo circonda più aperto verso l’esterno mentre l’exoforico avrà uno spazio più limitato.
Come visto da questa relazione i soggetti eso ed exo hanno un atteggiamento e un comportamento diverso. Ma addirittura pensano in modo diverso. Purtroppo nelle loro attività quotidiane il loro sistema visivo, per quanto detto, è certamente inefficiente.